martedì 27 gennaio 2015

Giorno della memoria 2015 - International Holocaust Remembrance Day



Maxim Vengerov playing Chaconne from partita in D by Bach.
Taken from "Holocaust: A musical memorial film from Auschwitz".

Parte finale di una trasmissione della BBC.
Maxim Vengerov,ebreo russo, é ritenuto il più grande violinista vivente.

martedì 20 gennaio 2015

Discorso di Papa Francesco alla Curia Romana

La Curia Romana e il Corpo di Cristo
Lunedì, 22 dicembre 2014

 “Tu sei sopra i cherubini, tu che hai cambiato la miserabile condizione del mondo quando ti sei
fatto come noi
” (Sant'Atanasio)

Cari fratelli,
Al termine dell’Avvento ci incontriamo per i tradizionali saluti. Tra qualche giorno avremo la gioia di
celebrare il Natale del Signore; l’evento di Dio che si fa uomo per salvare gli uomini; la
manifestazione dell’amore di Dio che non si limita a darci qualcosa o a inviarci qualche messaggio
o taluni messaggeri ma dona a noi sé stesso; il mistero di Dio che prende su di sé la nostra
condizione umana e i nostri peccati per rivelarci la sua Vita divina, la sua grazia immensa e il suo
perdono gratuito. E’ l’appuntamento con Dio che nasce nella povertà della grotta di Betlemme per
insegnarci la potenza dell’umiltà. Infatti, il Natale è anche la festa della luce che non viene accolta
dalla gente “eletta” ma dalla gente povera e semplice che aspettava la salvezza del Signore.

Innanzitutto, vorrei augurare a tutti voi - collaboratori, fratelli e sorelle, Rappresentanti pontifici
sparsi per il mondo - e a tutti i vostri cari un santo Natale e un felice Anno Nuovo. Desidero
ringraziarvi cordialmente, per il vostro impegno quotidiano al servizio della Santa Sede, della
Chiesa Cattolica, delle Chiese particolari e del Successore di Pietro.


Essendo noi persone e non numeri o soltanto denominazioni, ricordo in maniera particolare coloro
che, durante questo anno, hanno terminato il loro servizio per raggiunti limiti di età o per aver
assunto altri ruoli oppure perché sono stati chiamati alla Casa del Padre. Anche a tutti loro e ai
loro famigliari va il mio pensiero e gratitudine.

Desidero insieme a voi elevare al Signore un vivo e sentito ringraziamento per l’anno che ci sta
lasciando, per gli eventi vissuti e per tutto il bene che Egli ha voluto generosamente compiere
attraverso il servizio della Santa Sede, chiedendogli umilmente perdono per le mancanze
commesse “in pensieri, parole, opere e omissioni”.

lunedì 12 gennaio 2015

Padre Samir: «I musulmani sanno che non basta dire: “Non c’entra con l’islam”»

Da tempi.it del 08-01-2015

Subito dopo l’attentato al settimanale satirico Charlie Hebdo, nel quale sono morte 12 persone a Parigi, i leader musulmani francesi hanno condannato senza appello la strage. «Ma tutte queste dichiarazioni mostrano un certo imbarazzo: essi sanno che non basta dire “Questo non c’entra con l’islam”. Perché i fatti danno loro torto». In un’analisi pubblicata su AsiaNews padre Samir Khalil Samir, gesuita arabo, docente di storia araba e islamologia all’università di Beirut, si sbarazza in poche righe delle critiche stupide (islam=terrorismo) ma non chiude gli occhi davanti ai fatti, cercando di capirne l’origine: «Almeno l’80% degli attacchi terroristi nel mondo avviene in nome dell’islam, per difendere la fede, il profeta… e questo stile si diffonde sempre di più, anche in Occidente».

«PRINCIPIO DELLA NON VIOLENZA». Secondo il docente, «l’islam dovrebbe affrontare a fondo le tematiche della modernità: l’interpretazione di fondo del Corano, la non violenza, la libertà di coscienza, ma nessuno osa farlo. Una prima cosa che varrebbe la pena accettare da parte di tutti è il principio della non violenza. Tutti i musulmani affermano che “l’Islam è pace”, che non è violento, ecc…» ma allora perché alle «scurrili» vignette di Charlie Hebdo si risponde «con la violenza? Perché a uno scritto non rispondere con uno scritto?».

MAOMETTO CON LA SPADA. Samir evidenzia quindi la presenza di un problema all’interno dell’islam: «In passato (nel 2006) Charlie Hebdo aveva presentato Maometto con una bomba al posto del turbante. Ma io dico ai miei amici musulmani: come rappresentate voi Maometto? Con la spada. Al museo di Istanbul vi sono addirittura due spade considerate appartenute al profeta. E l’Arabia Saudita, il Paese custode dei luoghi santi dell’islam, cosa ha sulla sua bandiera? Due spade (una nella nuova bandiera a fianco, ndr)! Allora io dico: quelli di Charlie Hebdo hanno solo modernizzato la figura di Maometto. Una volta vi erano le spade, oggi ci sono le bombe!».