giovedì 19 settembre 2013

Cavaion V.se - L'olio di Lorenzo


L’OLIO DI LORENZO


Tempo fa, mentre stavo camminando per Cavaion bassa mi si accosta una vettura, se non ricordo male con targa RO, Rosenheim.
A bordo una coppia di mezza età, il signore è al volante. La signora abbassa il finestrino e mi chiede se parlo tedesco, rispondo di sì.
Loro amici italiani, mi spiega la Frau, gli hanno detto che il Comune di Cavaion produce olio d’oliva ed erano interessati ad acquistarne un paio di bottiglie da regalare a loro amici di Bad Aibling, cittadina gemellata con noi. I loro amici l’avevano letto su un quotidiano.

Naturalmente casco dalle nuvole e gli consiglio di rivolgersi, mancando un ufficio informazione per turisti, al Consorzio Garda DOP, che ha sede, come tutti sanno, in Corte Torcolo.
Mi scuso per non essere stata in grado di fornire loro l’informazione richiesta ed auguro loro un buon soggiorno da queste parti.

Naturalmente la cosa mi incuriosisce molto e mi riprometto, una volta a casa, di indagare sulla faccenda servendomi di google.
Compio qualche tentativo, poi, digitando Comune di Cavaion olio d’oliva mi appare un articolo pubblicato sul Corriere del Veneto (inserto del Corriere della Sera) il 14 Agosto di quest’anno, 2013, nella sezione Economia.
Il roboante titolo, da far invidia agli strilloni di un tempo, suona così:

FINANZA CREATIVA

«Produciamo olio locale per i turisti»
Così il Comune si trasforma in impresa.

Cavaion coltiva oliveti per la promozione del territorio. Prima amministrazione in Veneto impegnata in un progetto simile. Il sindaco: «Prodotto certificato».

L’incipit invita ad una attenta ed incuriosita lettura dell’articolo.
Si viene a sapere che il Comune possiede una certa quantità di ulivi, non viene indicato quanti: nel parco di Villa Trabucchi, nell’area adiacente alle scuole elementari, e poi altri esemplari sparsi un po’ dappertutto: su lottizzazioni (non ho capito che cosa voglia dire, pensava il Sindaco a quelli sulla collinetta del Torcolo - Salvador destinati a cedere il posto a più pregiati mattoni e cemento?), ai bordi di strade e su rotatorie. Questi ultimi, considerata la loro collocazione, producono olive particolarmente pregiate e ricercate per la produzione di un olio di grande pregio, oltre il DOP. Forse bisognerebbe ricordarsi che l’ulivo non è proprio da arredo urbano.

Alla cura degli alberelli, dalla storia millenaria nel bacino mediterraneo, si dedica, così il Sindaco, un gruppo di volontari i quali cedono al Comune una parte del raccolto. Non viene specificata l’entità, ma è sintomatico il linguaggio usato non si dice, i volontari trattengono per sé una parte, il che farebbe pensare ad un quantitativo inferiore alla metà, bensì il contrario, la cedono.

Proseguo nella lettura con sempre maggiore curiosità nella speranza di trovare indizi di quanto indicato nello “strillo” dell’articolo, ovvero dell’impresa, attività finalizzata al raggiungimento di un profitto, intrapresa dal Comune di Cavaion per meritarselo: FINANZA CREATIVA.
Non ne trovo traccia. Evidentemente gli amici dei signori tedeschi non avevano letto l’articolo: si erano bensì fermati agli ingannevoli titoli e sottotitoli, fenomeno non rarissimo nella stampa.

Per farla breve, tutto questo strombazzare per 100 bottigliette di olio da 500 cc (mezzo litro) da omaggiare, non vendere, ad ospiti stranieri istituzionali o in altre occasioni. Immagino che il tutto avrà un costo: la spremitura, l’imbottigliamento, l’etichettatura.

Visto che la Contessa Rizzardi sembra aver abbandonato la vinificazione dell’uva prodotta dal tristemente noto vigneto acquistato a prezzo più che conveniente (solo 4 Milioni di Euro: questo sì è un fulgido esempio di finanza creativa!*) dall’Amministrazione Comunale guidata da Sartori, consiglierei quest’ultimo di produrre anche 100 bottigliette di vino da 500 cc (meglio non ubriacarsi) da abbinare all’olio, a sottolineare la vocazione contadina di Cavaion Veronese: «…ormai tutti gli agricoltori, accanto al vigneto hanno posizionato anche l’oliveto…».

Dimenticavo: ci sono ben tre filari di viti anche su una rotatoria!


Adriana  Bozzetto
Una extra-comunitaria
18 Settembre 2013


P.S. Non me la sento di chiedere al Sindaco quanto ci costa la sua Finanza Creativa, tanto non ne riceverei risposta. In teoria dovrei chiederlo all’opposizione/minoranza Progetto Paese, ma, alla luce delle passate esperienze, desisto: non riceverei alcuna risposta nemmeno da loro.






*Purtroppo in questo caso non siamo arrivati  primi,  ma solo secondi nella graduatoria dei Comuni  più indebitati del TriVeneto.