sabato 24 novembre 2012

A Cavaion Veronese - Ambiente, Cemento e Mafia al Nord


A Cavaion Veronese - Ambiente, Cemento e Mafia al Nord
 Venerdì 7 Dicembre, ore 21.00
Sala Civica Corte Torcolo - Via Vittorio Veneto, 1




La Nebbia e la Neve e l'Associazione Culturale LiberaMente presentano  una serata di informazione e dibattito sull'ambiente, il territorio e la Mafia al nord.
Con la partecipazione straordinaria di Benny Calasanzio Borsellino, scrittore e giornalista.


"Un familiare di vittime di mafia passa metà della sua vita a difendere la vittima e l'altra metà a difendere se stesso"
 

Prevedendo nuove aree edificabili a Cavaion V.se, durante la serata, si tratterà anche del prossimo Pat (Piano d’assetto territoriale) e verrà presentato il calendario Cavaion Veronesese 2013: “Gru senza ali 4 - In memoria di un Kaki".


 

venerdì 23 novembre 2012

Festa di Sant'Andrea Patrono di Incaffi - Affi (Verona)

FESTA DI SANT'ANDREA Patrono di Incaffi di Affi (VR)

Programma
Venerdì 30 novembre 
ore 18.30 Santa messa animata
ore 19.30 Cena a base di minestrone, salumi, castagne, fogassa e brulè, mandorlato
Lotteria di Beneficenza

Sabato 1 dicembre
ore 18 Aperitivo
ore 19 Apertura cucina*
ore 21 Osserviamo il cielo notturno di Incaffi. Osservazione con telescopi del cielo stellato in loc. Mascanzoni (a cura del Gruppo Astrofili Mozzecane)

Menù: * bruschette, trippe in brodo o alla parmigiana, carne salà con fagioli, wurstel, formaggio cotto, fogassa su la gradèla.

 ° Confezioni con olio extravergine di oliva Sant'Andrea, grappa ginevrina, mandorlato.

LA FESTA SI TERRA’ IN APPOSITO TENDONE RISCALDATO, IN LOC. CA' ROTA, CON QUALSIASI TEMPO IL RICAVATO DELLA FESTA SARA’ DEVOLUTO IN BENEFICENZA

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lunedì 19 novembre 2012

Il massacro di Gaza : la testimonianza di Abuna Mario

Testimoniaza di Padre Abuna Mario  
datata

Ieri e’ stata una giornata molto intensa, iniziata la notte quando alle 3.00 sono andato a prendere all’aeroporto di Tel Aviv il parroco di Gaza, abuna George che stava tornando in Terrasanta, dopo aver visitato il padre ammalato, per poter rientrare a Gaza e stare vicino alla sua gente e a tutto il popolo Gazawi.

Abuna George e’ arrivato con il volto triste per le notizie che i suoi parrocchiani gli avevano mandato in Argentina. Dal desiderio di non perdere altro tempo, sarebbe voluto andare direttamente da Tel Aviv ad Eretz ma dopo una bella discussione l’ho convinto che tanto alle 4 di notte non lo avrebbero fatto entrare ed allora siamo tornati a BetJala dove abbiamo “dormito” un paio di ore per poi ripartire alla volta della Striscia di Gaza.

Arrivati ad Eretz alle 8,30 abbiamo trovato le strade bloccate un paio di km prima e dopo alcune telefonate con i nostri amici israeliani di Eretz ci hanno promesso che alle 9,30 sarebbe venuto qualcuno a prenderci. E cosi’ e’ stato. Avuto il permesso di entrare, non abbiamo atteso un minuto di piu’ e quando ci siamo salutati ho visto negli occhi di abuna George la gioia mista alla preoccupazione.  Gioia per aver avuto la possibilita’ di entrare al piu’ presto e poter tornare a condividere questi momenti terribili insieme alla comunita’ che Dio gli ha affidato. Preoccupazione perche’ mentre eravamo in attesa di entrare, diversi F16 sono passati sopra di noi sganciando diversi missili e cosi’ abbiamo subito pensato alla morte che questi missili avrebbero seminato. Perche’ a Gaza non ci sono rifugi per la gente, perche’ a Gaza non ci sono sirene che ti avvertono come in Israele. L’ho sperimentato anche io ieri  ad Eretz.  Partita la sirena, insieme ai tassisti di Rahat che vivono al check point aspettando qualcuno da trasportare, come se tutto fosse normale,  siamo andati a passo veloce dietro un container che ospita i bagni. Ho chiesto se non fosse pericoloso dato che mi sembrava abbastanza debole il container per poterci riparare ma tutti erano tranquilli e mi hanno risposto che anche se un razzo arrivava li’, avrebbe bucato il container da una parte e si sarebbe fermato….insomma non poteva arrivare dall’altra parte del container.

Durante il lancio dei razzi dall’altra parte, mi ha colpito molto questa “serenita’” dei tassisti cosi’ come mi ha colpito molto la “tranquillita’” dei soldati del check point di Eretz con i quali abbiamo passato diverso tempo in attesa dell’abuna Pablo che stava uscendo con un convoglio ONU insieme ad altri cooperanti italiani e a 3 focolarini bloccati sulla Striscia da mercoledi’ scorso. Ci dicevano di entrare nella stanza del controllo passaporti perche’ li’ era “sicura”!

Al suo arrivo abuna Pablo era molto scosso per le nottate di inferno passate.  Mi ha raccontato a fatica di come proprio l’ultima notte ha pensato che non sarebbe uscito vivo da questo inferno, di come ha pianto nel buio della notte circondato da continui e incessanti bombardamenti, di come ha fatto fatica a ‘restare umano” al pensiero che se i missili avevano risparmiato lui e le suore, sicuramente avrebbero ucciso altri e devastato tutto.

Questa mattina ho parlato con abuna George :  Mi racconta al telefono : “notte d’inferno dove la terra ha tremato e la canonica anche…nonostante sia grande e grosso ho dondolato sul letto tutta la notte ed ho avuto un po’ di paura anche io ma ringraziando Dio, abbiamo rivisto la luce del giorno…le suore stanno bene e i nostri cristiani tutti bene ma diversi di loro abitando nella zona di Nasser Street dove la famiglia Dolu e’ stata sterminata, hanno avuto tutti i vetri distrutti e si sentono miracolati….”
Quello che sta succedendo e’ un genocidio fisico che ancora molti non vogliono vedere ma che non restera’ impunito (almeno da DIO). C’e’ una totale dis-informazione su quanto sta accadendo e mi sono convinto anche io che non importa chi ha iniziato prima o dopo (anche se per amore della verita’ sin da agosto Israele ha bombardato la striscia in modo piu’ o meno continuo… per conferma domandare alle nostre suore…o leggete il mio post dell’ 8 settembre (clicca per leggere) sul ritorno a casa di Giries…)
Ora e’ fondamentale dire BASTA !!! Basta a questo massacro fisico e psicologico che deve terminare al piu’ presto e che sta creando seri problemi ai bambini che restano vivi.  La sorellina di Giries, 9 anni , per esempio ha avuto diverse crisi epilettiche per la paura a causa dei continui bombardamenti e mi racconta abuna Pablo che tutti i genitori sono preoccupatissimi per i loro figli e per le conseguenze psicologiche che subiranno…sempre se rimarrano vivi.  Io non ho contatti con le famiglie musulmane ma posso immaginare che la situazione di terrore in cui vivono sia la stessa!!!

In queste notti dove anche io faccio fatica a dormire mi ritornano in mente e nel cuore le immagini degli occhi dei bambini di Gaza che ho visto in questi anni di avanti e indietro con la Striscia.  Occhi terrorizzati che mi imploravano di fare qualcosa… E’ per questo che non posso tacere e restare in silenzio : sarei complice del silenzio di tanti e quello che mi fa’ piu’ male anche della mia chiesa…non quella locale che fa’ quello che puo’ ma di quella aldila’ del mare! Per questo dobbiamo dire BASTA.  Chi puo’ fare qualcosa lo faccia!!!

E’ incredibile come non ci sia nessuna pieta’ e nemmeno un po’ di umanita’ (non ne chiediamo tanta) da parte del mondo ma a maggior ragione da parte di un popolo che certe cose le ha subite e le conosce bene…essere bombardati tutta la notte vuol dire vivere il terrore di poter morire in ogni istante. Sfido chiunque di voi a vivere in questo modo. Ha ragione Michele Giorgio quando dice che i veri eroi sono i civili palestinesi che nonostante questo massacro in corso resistono, resistono e resistono !!! Shame on Israel !!!

P.S.  Un consiglio : Non andate a leggere altri giornalisti italiani e soprattutto non ascoltate le menzogne e le stronzate di Pagliara sulla RAI….da seguire Michele Giorgio per avere in diretta quello cha accade dentro la Striscia di Gaza e quello che scrive Rosa Schiano, una ragazza minuta con una forza straordinaria che vive da tempo dentro Gaza condividendo la drammatica vita di questi poveri disgraziati!  Oggi ha fatto un bell’articolo anche Andrea Avveduto  che vive a Gerusalemme…ma leggete il suo articolo e basta…non il Sussidiario per favore e nemmeno Repubblica ma nemmeno tutti gli altri….vergogna anche su di loro!!!!

domenica 11 novembre 2012

Cavaion Veronese, AAA Cercasi striscionisti disperatamente!

Riportiamo una lettera aperta firmata da Gregoretti Ugo,  pubblicata sull'ultimo numero del periodico La Voce del Paese, più precisamente nella rubrica aperta al pubblico, curata da Gina Piena, denominata  "La posta della Gina Piena" , la quale ringraziamo per aver preso in considerazione le parole del Gregoretti.
Gentile Ugo, ci sentiamo quasi in dovere ripubblicare qui su La Nebbia e La Neve il suo scritto, in quanto pur noi ci siamo occupati dell'evento cavaionese, avvenuto domenica 30 settembre, in un post intitolato Cavaion Veronese una domenica da striscioni - The explosion day,  documentando il tutto con un video, il quale riproponiamo assieme alla sua missiva.


Gentilissima Gina,
Sono un vecchio signore in pensione, e appena finita la mia vita lavorativa, ho pensato di investire il frutto del mio lavoro in una casetta bifamigliare in località Pezze di Cavaion. Tutto incominciò una domenica di ottobre del 1 999, io e mia moglie, usciti dalla superstrada e passato il ponte, ci troviamo davanti a un gigantesco cartello con su scritto “CAVAION A SPASSO TRA VIGNE E LAGO”. Superata la curva appare davanti a noi un paese incantevole, bello, disteso sul pendio del monte San Michele; la chiesa domina tutto intorno e le case, ben distribuite sul crinale, sono avvolte dal grigioverde degli ulivi ed illuminate dalle foglie rosse e gialle dei filari delle vigne. Alle sue spalle, il contorno delle rocce bianche ed il verde scuro del Moscal, rubano la scena al Monte Baldo che si intravede in lontananza un po’ annoiato ed offuscato da una timida nebbiolina autunnale. Siamo rimasti estasiati, è stato proprio il classico “colpo di fulmine”. Quando ci siamo accorti che in 10 minuti potevi andare sia sul lago di Garda che sul Baldo, abbiamo deciso che questo sarebbe stato il paese in cui sognavamo di invecchiare.

Purtroppo il nostro innamoramento è durato poco, nel giro di pochi anni il nostro territorio ha subito un saccheggio dissennato. Tutti quelli che avevano
un pezzo di terra, lusingati da facili guadagni, l’hanno venduta ad imprese senza scrupoli, e con il contributo di amministratori mediocri che non pensavano minimamente al futuro del paese ma al profitto ed al prestigio personale, ora siamo qua a piangerci addosso, pieni di debiti e con il futuro dei nostri figli compromesso irrimediabilmente.

Giovedì 27 settembre ho assistito all’assemblea pubblica organizzata dalla minoranza Progetto Paese, e sposando in pieno le parole di un cittadino presente, ritengo che pur apprezzabile il loro sforzo sia insufficiente. Atteggiamento rassegnato nel sostenere le varie tesi, utilizzo di strumenti insufficienti per coinvolgere la
popolazione, e mancanza totale di grinta e di passione, o se c’era, io non l’ho avvertita. Una minoranza per diventare maggioranza deve lavorare al doppio non la metà, deve dimostrare di avere le “Palle” vere e non di “gomma”. L’unica cosa che ci accomuna entrambi, è aver scoperto che da almeno 5 anni le scritte, sul famoso cartello all’entrata del paese sono sparite, e ora è sparito perfino il cartello. La natura vergognandosi di noi ha pensato bene di far sparire questa presa per “Il Lato B” un po’ alla volta. Qualcuno ha detto che un popolo ha gli amministratori che si merita, se va avanti cosi chiedo l’asilo politico al comune di Affi.
Domenica 30 Settembre uscendo da messa delle 11.00 sento bisbigliare tra la gente che, durante la notte, il paese è stato “Invaso da striscioni di natura equivoca” con scritte che mettevano in cattiva luce la nostra amministrazione: in via Berengario c’era: SMETTETE DI FARCI LA CORTE; sui ruderi del “Borgo del Sole”, coperti dalla vegetazione, c’era: SALVAGUARDIAMO I NOSTRI BENI CULTURALI; in Piazza della Chiesa c’era: CAVAION A SPASSO TRA GRU E CEMENTO; e all’entrata sud del paese c’era una ESSE davanti a Cavaion per correggere l’errore sulla scritta e testimoniare le vere origini del nostro paese, come ci dicono gli archivi storici (popolo di scavatori), SCAVAGIONE. Tra me e me ho pensato, ma guarda anche il resto della minoranza (Sabaini\Duello) in quota Bunga Bunga invece di fare come in tutti i consigli comunali, la minoranza della maggioranza, presi da un scatto di orgoglio hanno voluto testimoniare la loro vicinanza agli amici del Progetto Paese (Righetti\Tramonte\Mancini). Hanno voluto testimoniare molto civilmente il loro grido di protesta con dei semplici ed ecologici striscioni.
Non come quel pazzo scatenato che qualche anno fa, essendo sprovvisto di cellulare, lasciava qua e la messaggi di “stima e di affetto” ad un noto assessore di quel tempo, imbrattando di vernice il municipio, la chiesa, e qualche altra casa.

Confesso che quella notte non riuscivo a prendere sonno dalla gioia, finalmente qualcuno prendeva la propria coscienza in mano e decideva di rispettare gli impegni presi con i propri elettori. La mattina seguente vedendo l’operaio del Comune che in fretta e furia toglieva gli striscioni, dopo che li avevano già visti tutti quanti, scopro che mi ero sbagliato di grosso, nessuno di quelli succitati aveva fatto cose del genere, per loro le cose vanno bene così. La triste notizia fu subito
scacciata dal pensiero che gli autori di questa PROVOCAZIONE non erano i soliti noti, ma erano persone nuove, diverse, essi davano voce all’ indignazione di tanti SUDDITI Cavaionesi che condividono le proteste ma non vogliono metterci la faccia. ERA ORA CHE QUALCUNO ALZASSE LA TESTA! ! !
Chiunque voi siate: Io in cantina ho un rotolo di stoffa di 85 metri, doppia altezza, occhio croce potrebbero essere fatti 35 striscioni. Cosa ne dite se sotto le feste facciamo “gli auguri” a tutti e incartiamo il paese per benino! ! ?
Cordialmente saluto Gregoretti Ugo.
La Gina Piena risponde:
Caro Ugo,
capisso la tua disperassione, per questo “innamoramento” non corrisposto, ma siccome me fiol el gà da ristutturarse la casa, ho pensà che nò l’è miga el caso che te diga cosa penso.
Comunque tè rispondo citando un anedoto che me contava sempre me nono quando sera ancora zoena, e chè el mè restà impresso. En giorno tutta contenta e innamorata del me Bepi, go dito:
« ono!!! gò avù en colpo dè fulmine. . . doman me sposo!!!» E me nono èl mà risposto: «Aspeta n’atimo… sa ela tutta stà pressia? tè l’è appena conossuo!» No ghè stà gnente da far… l’amor le orbo caro Ugo... e sèrte robe, anca se iè grosse, quando tè sé inamorà nò te le vede miga.
«Comunque Gina ricordete sempre - el m’ha dito me nono - che el matrimonio l’è come “en Baril de mel e merda” subito te scomesie con el mel ma man man che te ve en zò, prima o dopo tè cate anca la “merda”». Vedeto Ugo, ti te sere inamorà de Cavaion e mi de mé marì, el Bepi, e tutti dù semo restè freghè. Probabilmente gavea reson me nono, tutti dù avemo verto el baril... da la parte roersa! ! !
Tè mando èn strucon… Gina