domenica 24 giugno 2012

Madonna MDNA World Tour - Italy


Mdna Madonna più che mai,  luci, filmati, comparse, costumi, ballerini, acrobati, effetti video da immensi schermi, il tutto per dar vita a coreografie e scenografie uniche  con il risultato di uno spettacolo incredibile e coinvolgente, una sorta di scatola magica per accogliere le canzoni della "Queen of pop" dalle  evergreen come lLike a virgin, Like a prayer, Open your heart, Express your self ed altre, alle  nuove hit dell'ultimo album MDNA fra le quali Girl gone wild, Give me all your luving', Turn up the radio. 
Insomma un live da rimanere a bocca aperta a conferma che per la cantante è solo (sempre) l'inizio e non l'inizio della fine.   

  • Dal post di Alessandro Alicandri del 15-06-2012 pubblicato sul sito di Panorama.it
"...ha offerto al pubblico quello per cui avevano pagato: divertimento assoluto.Lo stadio è pieno, il palco è una freccia, vista dall'alto, che punta verso di noi spigoloso e virile. Il pubblico è eccitato, freme."

"Martin Solveig entra sul palco puntualissimo, alle otto era già a far girare i dischi, omaggiando Madonna, Adele, Gotye e i Fun. Se in veste di produrre di questo "MDNA" qualcuno ha storto il naso preferendo il lavoro di Benassi, il dj Solveig nel suo mestiere è una forza della natura. Alle nove puntuale chiude baracca e se ne va. L'obiettivo oggi è raccontare quello che non è stato ancora raccontato, ovvero le emozioni. I veri eroi erano sul prato, in condizioni pietose, sporchi e sfatti, per toccare per un attimo la mano alla loro diva."

" Madonna finalmente entra sul palco e snoda la scaletta di 19 brani in un percorso dantesco (ma immerso nel reale) dove i DNA di Madonna viene raccontato in tutte le sue sfaccettature. Il discrimine critico sta tra quali la fanno sentire di più a suo agio e quali meno. Ed è lì che si è vista la differenza."
"Il primo blocco, quello dell'oscurità più assoluta, del pulp di "Gang Bang", dell'aggressività militare di "Revolver", no, non fa più per lei. Rallentata, trascinata fisicamente, poco convinta, la macchina del pop inizia in modo visivamente eccellente, splendidamente curato, ma senza contatto con il pubblico. Grande attenzione alle immagini negli schermi posteriori, questo fin da subito. Uno spettacolo nello spettacolo."

"Il livello di divertimento raggiunto nella fase due del live (da "Express Yourself/Born This Way" in poi, per intenderci) raggiunge livelli di godimento mai visti. Le versioni sono arricchite, più attrattive, quasi quasi le avremmo volute ascoltare dentro l'incisione. Il live ha dentro quell'anima che a tratti manca nella sua ultima produzione discografica."

"Il concerto continua senza pause, è uno spettacolo di fuochi di artificio che in "Turn up the radio" trova il suo primo contatto vero con il pubblico. E noi di questo avevamo il bisogno. Pochi hanno parlato di quanto i Kalakan siano stati determinanti nel fare di questo MDNA World Tour 2012. Non rinuncia al pop, non rinuncia alla dance, non rinuncia soprattutto alla musica folk di cui è così innamorata."

"In un battito di ciglia siamo alle battute finali, quelle dove in "Vogue" cambia ancora una volta anima."

"Sapete cosa riesce a fare Madonna e che non riesce a fare nessun altra, nemmeno Lady Gaga? Ha la dote innata di mutare volto e modalità espressiva in modo totale, veicolando le emozioni solo con la sua presenza scenica. Peraltro in uno stadio, non nel bar sotto casa."


"Facile tirare la lacrima quando si canta benissimo, si urlano parole drammatiche, si fa riferimento agli affetti più cari: è una passeggiata. Portare alle lacrime in "Human Nature" e "Like a virgin" da ferma, a luci quasi spente, solo con il suo corpo e i suoi occhi, è un piccolo miracolo che si può permettere solo un'icona. Un'icona vera."

"In Madonna c'è qualcosa che non c'entra niente con la musica. E non dobbiamo vergognarci nel dirlo. La Ciccone, oggi più che mai, è un veicolo attrattivo per uno show imponente. Dove ci sono i ballerini più bravi in circolazione, dove i mezzi sono i più grandi di qualsiasi altro concerto pop, dove un coro entra sul finale per "Like a Prayer" mentre lei si scatena contemplando lo spettacolo dalla punta della passerella. Madonna oggi è una regista della musica, è la "spalla" ideale per uno show superiore".



  • Dal sito di TGcom24 articolo del 15-06-12 di Andrea Conti
"Ma bisogna ammettere che l'artista è onesta prima di tutto con i fan e poi con se stessa come a dire "questo so fare: show, spettacolo e festa e se volete siete i benvenuti". Forse sarà l’ultima volta che vedremo un suo tour così ricco e maestoso, la produzione più riuscita e completa. C'è da scommettere che per il prossimo disco (intanto l'ultimo "MDNA" è platino in Italia) e tour cambierà rotta, deve farlo. Madonna, ottima imprenditrice di se stessa, legge le recensioni (anche le più feroci) e ascolta gli umori dei fan. Non rimarrà indifferente a quello che è stato scritto di lei negli ultimi giorni.

Anche a Firenze, allo stadio Franchi, ha fatto attendere i suoi fedelissimi più di un’ora. 42mila fan in delirio che non si sono risparmiati: urla di gioia e di emozione"

mercoledì 20 giugno 2012

Una domenica a Gaza di Abuna Mario

Post tratto dal Blog di Abuna Mario "Io vivo aldilà del muro"

Quando questa mattina mi sono svegliato all’alba e quando ho visto che la temperatura era gia’ di 28 gradi a BetJala mi sono quasi rallegrato al fatto che non potessi entrare a Gaza dato che, secondo la segretaria del Patriarcato, il mio permesso scadeva il 16 giugno. Ero quasi felice perche’ se a BetJala era caldo caldo, a Gaza doveva essere l’inferno (metereologico…e non solo)! C’era da riportare Giries a casa dopo un anno di seminario, e l’unico che poteva andare al Valico di Eretz ero io. Appena arrivati ad Eretz ho provato a domandare ma dopo un veloce controllo mi hanno detto che non potevo entrare. A quel punto mi dispiaceva un pochetto perche’ oramai ero li’ e mi sarebbe piaciuto rivedere la famiglia di Giries, l’abuna Elias e le varie suore presenti, oltre alla nostra piccola comunita’ cristiana con la quale avrei celebrato l’Eucaristia ben volentieri. E cosi’ ho salutato Giries aiutandolo a mettere le diverse borse sul carrello. Mentre lo benedicevo, ecco la voce del responsabile di Eretz che mi dava la bellissima notizia : Puoi entrare !!! Gli occhi di Geries erano felici e i miei altrettanto!!!  E siamo entrati.

Dopo aver controllato i passaporti abbiamo provato a superare le prime barriere ma ancora tutto era chiuso a chiave. Non c’erano porte aperte nemmeno dopo il primo controllo e vi confesso che fa’ una certa sensazione trovare tutte le porte chiuse…e quando si aprono, vederle richiudersi velocemente dietro di te…Mi e’ venuta in mente quella frase del Vangelo : Ero carcerato e mi avete visitato…”

Arrivati finalmente aldila’ del muro ecco la famosa macchinetta di cui ci ha parlato la cara amica Paola Caridi in uno dei suoi bellissimi post, donata gentilmente dalla Cooperazione Turca per rendere piu’ comodo e “umano” il passaggio dei 1250 metri di gabbia che separano questi due mondi… Non mi e’ venuto in mente il Vangelo ma il mio compaesano Dante quando parla di Caronte che traghettava le anime…a Gaza si e’ modernizzato ed invece della barca ha messo su questa macchinina elettrica. Ne abbiamo approfittato anche noi.
 Alla fine della gabbia di 1250 metri ecco una ulteriore lunga sosta : questa volta per il controllo di Hamas. Nelle liste del Patriarcato c’era ancora il numero del vecchio passaporto…immaginate la fatica a spiegargli che ero la stessa persona !!! Finalmente, ringraziando Dio, arriviamo in parrocchia. Addirittura arriviamo anche in anticipo dato che avevano spostato per noi la celebrazione…d’altronde ritornava dopo un anno il “piccolo” Geries, l’eroe dei cristiani di Gaza, il primo seminarista dopo 150 anni e quindi non si poteva iniziare senza di lui e senza l’abuna Mario.

La nostra piccola parrocchia oggi era un po’ deserta. Non eravamo tanti, soltanto 53 persone ma dice il Vangelo che ne bastano due o tre…e quindi sicuramente difronte al milione e mezzo di musulmani siamo meno di un chicco di senape e meno di un granello di sabbia, siamo lo 0,0000353% ma di fronte agli occhi di Dio siamo tanti !!!

Grande festa e grande pranzo a casa della famiglia di Giries e subito dopo di nuovo in macchina per ritornare al valico di Eretz. Lungo la strada file kilometriche di macchine e camion…mi spiegano che piu’ avanti troveremo un distributore di diesel, di quello che arriva dall’Egitto. Mi racconta Elias che il nostro autista per fare il pieno e’ andato la sera prima ed ha dormito nel pulmino. Anche in questo caso non mi viene in mente ne’ il Vangelo ne’ il mio compaesano ma mi partono altri pensieri che vi lascio immaginare…

All’uscita da Gaza le macchinette sono sparite ed allora i 1250 me li faccio a piedi. Ed inizio a ripensare al disastro umano e sociale di Gaza, mi guardo a destra e sinistra e vedo macerie e distruzione, ed allora penso a Giries e alle sue vacanza nell’inferno di Gaza e a questi due lunghi e caldi mesi che dovra’ aspettare per tornare a BetJala. Penso a chi ha sofferto in passato e a chi sta soffrendo nel presente. Penso che non c’e’ speranza ne’ volonta’ di risolvere la soluzione…ma dopo tutti questi brutti pensieri ne arriva uno bello a dare senso a questa giornata : Giries continuera’ i suoi studi in seminario ed io tornero’ a fine agosto a fare i 1250 per ri-prenderlo di nuovo per farlo ri-uscire di prigione!!!